Dipendenza patologica dal gioco: azzardiamo (?)



Carpenedolo, 14 novembre 2017.
《Bisogna farsi portatori di un messaggio positivo: troppa gente è “caduta in tentazione”》

Il riferimento è alla ludopatia: quella malattia che, lentamente, sta mettendo tante persone in difficoltà; dal punto di vista economico, fisico, mentale e sociale. Un tunnel -lo attestano gli studi- da cui è difficile uscire. Un “nemico dormiente”, che agisce in tutte le età: dai giovanissimi ai pensionati. Adolescenti, disoccupati, casalinghe e anziani, le categorie più a rischio.
Per questo è nato “Non farti prendere dal gioco, fai il nostro gioco“: un progetto di Regione Lombardia a cui ha aderito il Comune di Montichiari, ampliandolo poi a tutto il distretto 10, per promuovere azioni di contrasto al gioco d’azzardo PATOLOGICO.
In tale contesto, s’inserisce l’incontro organizzato da #genera_azioni tenutosi a palazzo Laffranchi martedì sera a Carpenedolo con la dott.ssa Elisa Arcari del gruppo Bessimo. L’obiettivo: intervenire prima che si crei un circolo vizioso irrecuperabile.

La domanda che sorge allora quasi spontanea è: perchè dissipare i propri soldi, quando le probabilità (matematiche) sono avverse e, anche in caso di vincita, si sperpera sempre più di quanto si guadagna?
Una risposta a cui è difficile trovare una valida ragione, ma è altrettanto incomprensibile constatare come tutti gli esercizi della Bassa Bresciana dotati di macchinette e vlt si siano RIFIUTATI a dismetterle in cambio di un incentivo: “Se le tolgo io, le devono togliere tutti”; “Con quelle mi ci pago l’affitto”, le motivazioni maggiormente avvallate.

Tuttavia, se da una parte, una buona fetta della società tenta di dire “no al gioco d’azzardo patologico” (quei “passatempi” dove la posta in gioco di valore non può essere ritirata e il risultato della puntata si basa sul caso), dall’altra faccia della medaglia, il mondo ci tempesta giornalmente di spot pubblicitari con testimonial famosi che ne incentivano la partecipazione, pur predicando una certa parsimonia.
In questo modo, nel 2016, l’indotto di puntate giocate tra slot, vlt, gratta e vinci vari ammonta a 96 miliardi di euro: tanto gli italiani hanno “investito” per sfidare la sorte, nella speranza di dare una svolta economica alla propria vita.

Riflettiamo…
Al termine dell’incontro, nello spazio riservato ad un momento di confronto, i partecipanti hanno provato quindi a delineare quali potrebbero essere le mosse da attuare per una prossima campagna preventiva “anti dipendenza dal gioco patologico”.
Ecco le proposte avanzate: inscenare uno spettacolo a tema (esempio: “Gran casinò”); apporre un bollino sulle vetrate dei bar privi di slot machine; aprire uno sportello di auto mutuo aiuto; ascoltare una testimonianza diretta e portarla nelle scuole; distrubire materiale informativo nei negozi.
A tal proposito, se qualcuno avesse altre idee da condividere, saremo ben lieti di ascoltarle…Siamo tutt’orecchi…!