Orientamento “Pit stop”: nuova benzina per i ragazzi di terza media



Borgosotto, 11 dicembre 2017.

Un orientamento innovativo, un po’ fuori dagli schemi e lontano dalla “rigidità” richiesta quando si è sui banchi di scuola.
Questo, in sintesi, è “Pit stop”. Il laboratorio, riproposto per la seconda annualità del progetto #genera_azioni, che intende aiutare i ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado a fare una scelta corretta per se stessi per il prosieguo degli studi presso gli Istituti Superiori.
Perchè “Pit stop”? “Perché, come nella Formula 1, è sinonimo di fermarsi per poi ripartire, rigenerati”, spiega Pierangela Treccani, mentre accoglie i giovani al punto di comunità “Montichiari 2” di Borgosotto. D’altronde, il rabbocco di nuovo carburante, a volte, può fare davvero la differenza. E, nella fattispecie, la benzina, negli adolescenti, può essere proprio un’inedita esperienza ludico-creativa, situazione difficilmente vivibile nelle aule, durante le lezioni.
Tra la concezione del significato di “scelta” (non solo scolastica, ma quotidiana) e la presa di coscienza delle proprie potenzialità, i ragazzi hanno così intrapreso un viaggio per scoprire meglio chi sono e cosa vogliono e possono diventare.
Oltre a Piera, a pilotare questa particolare “vettura”, tre autisti d’eccezione: Ilaria, Martina e Matteo. Tre studenti monteclarensi che, dopo aver sperimentato da fruitori il “Pit stop” nel 2016, hanno deciso di mettersi a disposizione con le proprie competenze.
“È una scommessa, vero, ma perché non provarci, per lavorare meglio su se stessi e scoprirsi nel profondo?” è il pensiero che accomuna un po’ tutti i giovani presenti, seguiti dalla nostra facilitatrice Elisa.
Attivatisi, dunque, tramite un simpatico gioco di movimento, ripercorse alcune esperienze più o meno felici tra i banchi di scuola ed immedesimatisi nel loro “mestiere dei sogni”, i ragazzi hanno ragionato su quanto sia possibile, oggi, far diventare realtà la professione desiderata e quale strada sia necessario intraprendere.
Una sforzo difficile da inquadrare con precisione (tante le variabili in campo) nel breve-medio futuro, ma che, ad ogni modo, è un traguardo alla portata di tutti.

Non resta allora che augurare ai giovani il meglio, facendogli un grosso in bocca al lupo!